Frenata sul Lungotevere
Questo lavoro teatrale era già pronto tre anni fa, l’avevamo scritto mettendo al centro le Torri Gemelle di cui ricorreva l’anniversario. Poi il subentrare della pandemia ci ha legato le mani.
Oggi che viviamo nuovamente la psicosi di allora, il timore di una nuova guerra mondiale, abbiamo deciso di riprendere il progetto tornato attuale.
La pièce racconta l’oscura premonizione dei due giovani protagonisti la notte che precede l’attentato a New York. Non riescono infatti sul Lungotevere ad evitare, nonostante la frenata, di investire un piccione.
Ne sono turbati, litigano, si riappacificano.
Il giorno dopo, quando appaiono loro le Torri in fiamme alla televisione, hanno la tragica conferma…
Il linguaggio teatrale che adottiamo, lo sanno coloro che ci seguono, verte su una alternanza calibrata di scena virtuale e scena reale, dove spazio immagine parola gesto contribuiscono tutti insieme a una resa piena del racconto.
Il finale è amaro, un colpo allo stomaco dello spettatore.
Ahimè, riflette la speranza della pace, che non muore, e la risorgenza frustrante, continua della guerra.