…Eleggendo Duchamp a nume tutelare della mostra non potevo che rivolgermi a menti e penne raffinate. L’epitaffio non è forse divenuto sin dall’antichità un sottile esercizio letterario? Io ci vedo sia l’abbarbicamento alla vita che una liaison amoureuse con la morte. Una specie di ponticello, una liana, gettati con nonchalance sull’Acheronte. Questo è l’epitaffio per me. Ognuno dei partecipanti è chiamato a scrivere sul muro bianco, nei modi che riterrà più opportuni, le sue scarnificate, ponderate parole. La sera dopo, su quello stesso muro, mondato, apparirà un’altra scritta lapidaria. I documenti, testi e fotografie, saranno riuniti in un catalogo conclusivo con un testo di Marco Lodoli che mi ha aiutato nella scelta dei nomi…
Fabio Sargentini