L’ATTICO DENTRO L’ATTICO
Questa mostra si basa su undici gigantografie relative al garage di via Beccaria installate nelle stanze di via del Paradiso. Le tele fotografiche, poste a filo del pavimento reale, sembrano far scivolare i due spazi espositivi, del presente e del passato, l’uno dentro l’altro senza cesure temporali… È proprio quel che si propone questa mostra: immergere il visitatore in una reviviscenza che però non soffochi la sua immaginazione. Così mi è apparso più appropriato puntare su immagini di una certa consistenza, formato gigante, dotate di telaio, piuttosto che proiettarle virtualmente senza corpo sulle pareti. Come ultimo tocco ho voluto aggiungere alla loro staticità una nota di vita. Un contrappunto ironico. Così si udranno, sommessi, il rumore degli zoccoli dei cavalli nella sala di Kounellis, il ruggito del leone nello Zodiaco vivente di De Dominicis, la musica minimalista di Phil Glass nella sala da lui condivisa con Trisha Brown, Simone Forti, Steve Paxton, Joan Jonas, figure cardine della modern dance. E infine, davanti al garage allagato, si percepirà l’ineffabile suono che fa l’ondina a riva, col mare calmo. Quanto alla colata di catrame di Bob Smithson e all’azione con il compressore di Eliseo Mattiacci le ho considerate eloquenti di per sé…
Fabio Sargentini